Home

Discografia

Acquistabile

Cd acquistabile dal sito

Acquista

Personaggi e Interpreti

  • Release date: 20 Gennaio 2005
  • Catalog #: VRCD000743

Lista dei Brani (anteprime)

testi e musiche Daniele Goldoni

  1. 1

    .....quando il sipario si apre 2.27"

    Download track Lyrics

    .....quando il sipario si apre –2.27"

    ...il silenzio
    accecante
    nel buio della sala
    quando si apre il sipario

    testo e musica: Daniele Goldoni
    chitarra: Stefano Liuzzo
    percussioni: Enrico Caimi
    voce, flauto: Daniele Goldoni

  2. 2

    Interpretazioni 5.26" (incorporato da SoundCloud)

    Lyrics

    Interpretazioni –5.26" (incorporato da SoundCloud)

    testo e musica: Daniele Goldoni
    batteria: Diego Tininini
    basso elettrico: Nicola Vicini
    chitarra: Stefano Liuzzo
    voce, flauto: Daniele Goldoni

  3. 3

    Un amico 4.50"

    Lyrics

    Un amico –4.50"

    Un Amico

    Qualche rivolo di noia
    Bagna le tempie della giornata
    Il sole, una sirena, un salice, una siepe
    E un sapore salmastro di polvere e di pepe
    Il timido arabesco del volo di una vespa
    Il ritmo affaticato di un giorno di vacanza
    Per l’afa mi è venuto un leggero mal di testa
    Svaniscono i contorni delle cose nella stanza
    L’ozio è una venere sinuosa
    Da troppo spazio alla commiserazione
    E tu mi vieni a chiedere parole di conforto
    Complicità d’amico e anche un po’ di comprensione
    E io cosa ti dico per fingere interesse
    E io cosa m’invento per fingere attenzione?
    Invece il mio pensiero è a oceani di distanza
    Senza che tu lo sappia già naufrago lontano…

    …sopra un bastimento di anime migranti
    occhi scavati e fissi leggono il mare
    hanno lasciato a casa un figlio morto per fame
    nelle pupille speranza di arrivare
    di un sorso di sole
    di un orizzonte migliore
    su cui riposare
    sulla tavola poco pane e un pezzo di formaggio
    alla finestra è di scena la vita
    passeggia piano e distinta la domenica mattina
    mio padre mi parla con parole da saggio

    Testo e musica: Daniele Goldoni
    Foto: Daniele Bottura
    Stefano Liuzzo: chitarre
    Enrico Caimi: percussioni
    Gianluca Zaniboni: basso, piano
    Daniele Goldoni: voce, chitarra

    testo e musica: Daniele Goldoni
    chitarre: Stefano Liuzzo
    percussioni: Enrico Caimi
    basso, piano: Gianluca Zombini
    voce, chitarra: Daniele Goldoni

  4. 4

    Pumelio's Blue (un paese senza piazza) 4.09"

    Lyrics

    Pumelio's Blue (un paese senza piazza) –4.09"

    Pumelio’s Blue (un paese senza piazza)

    Nuvole nuove
    Come di quando c’è il sole
    Eppure…piove
    Tramonti di legno
    Nello sbadiglio del cielo di marzo
    Scherzo d’inverno
    Di quaresime quiete
    Sapore di salvia
    Affamati
    Dalla sete
    Giungla e parole
    Fame poca e futurismo
    Pause pigre di andirivieni
    Surrealismo di tango nel profumo delle viole
    In posti altrui occupati
    Clandestinamente
    Ali lievi e velate per volare davvero
    Nell’attimo eterno di un niente
    Due pensieri
    Uno a venire
    Uno ad andare

    e vele, vele,vele,vele,vele
    vele
    senza navigare

    Di questo e poco altro oggi mi cibo
    E il sole non asciuga l’umida voglia di altrove

    Testo e musica: Daniele Goldoni
    Foto: Daniele Bottura
    Stefano Liuzzo: chitarre
    Daniele Goldoni: voce

  5. 5

    Un sognatore 6.29"

    Lyrics

    Un sognatore –6.29"

    Un sognatore

    La zanzara a reazione
    Su cui stanotte ho volato
    Sta bevendo del burbon
    Nella sala da bagno
    Ho caricato a salve
    Il mio cuore e il mio fiato
    E prendo parte al comizio
    Delle rane dello stagno

    Camaleonti in bermuda
    Spaccian spezie ai burattini
    La rosa nel calzino
    Sta iniziando ad arrossire
    Un trold e un tacchino
    Cavalcano due cani
    Orologi a salve
    In un bagno di sudore

    Mani di luna piena
    Tra pagine di rumore
    Prendono e mordono
    Mi soffocano appena
    Senti rane gracidare
    Ma ancora non sai
    Cosa sia esser rana

    Testo e musica: Daniele Goldoni
    Foto: Barbara Montanari
    Enrico Caimi: percussioni
    Stefano Liuzzo: chitarra
    Gianluca Zaniboni: basso
    Daniele Goldoni: voce, chitarra, pincullo

  6. 6

    Autoritratto 6.40"

    Lyrics

    Autoritratto –6.40"

    Autoritratto

    Musica: Daniele Goldoni
    Foto: Elia Scanavini
    Stefano Liuzzo: chitarra
    Enrico Caimi: percussioni
    Daniele Goldoni: flauto

  7. 7

    La regina delle fate 5.32"

    Lyrics

    La regina delle fate –5.32"

    La regina delle fate

    Il signor Nessuno non ha da fumare
    Nel bar della piazza tra un po’ lo troverai
    Ha aspettato tre anni che cadesse la neve
    Ma in un bar, gli hanno detto, non è nevicato mai

    Se il sole non scotta e non ti scoccia camminare
    Puoi raggiungere l’argine e dall’argine giù al fiume
    Muratori di fango lo chiamano mare
    Su cammelli alati ne cavalcano le dune

    Il ladrone inciampa nella fine del mese
    Ha lasciato il suo nome crocefisso su un’antenna
    La fabbrica di chiodi è in cerca di personale
    Ha una moglie interinale che lui chiama Madonna

    La vendetta è invecchiata a furia di aspettare
    La rabbia del lupo è grande però
    Mia figlia nel letto di un qualsiasi qualcuno
    Ogni tanto si chiede se mai ritornerò

    Non ricordo in che autunno passò per il paese
    La regina delle fate, io da allora l’ho seguita
    Ho lasciato ciò che avevo, quella gente, quelle case
    “Non ho nulla” le ho detto “ma tua è tutta la mia vita”

    testo e musica: Daniele Goldoni
    arrangiamenti: Giovanni Varelli

    Irish Donkey Derby:
    chitarra: Bruno Solci
    fisarmonica: Mirko Bianchi
    bodhran: Fabio Negri
    whistlets, uillean pipes: Giovanni Varelli

    voce, flauto trad. irlandese: Daniele Goldoni

  8. 8

    Approssimazioni di coppia 3.50"

    Lyrics

    Approssimazioni di coppia –3.50"

    Approssimazioni di coppia

    Saxofoni afoni e luci in questo bar
    Troppe zanzare
    Troppa gente
    Non sento se ci sentono parlare

    A litigare mi preparo, anche tu
    Armi i tuoi pensieri
    Per cercare
    Amore o riparo

    Occhi acerbi e sorriso
    Di rosa, forme in fiore
    Rapito rimango a guardare le tue mani
    Affacciate sul mio viso

    Rincasiamo richiusi in umori
    E giubbotti
    Alla fine di un giorno in cui forse
    Ci siamo sfiorati

    Testo e musica: Daniele Goldoni
    Foto: Walter Zanardi (tratta da Legàmi)
    Diego Tininini: marimba
    Stefano Liuzzo: chitarra
    Enrico Caimi: percussioni
    Daniele Goldoni: voce, flauto

    testo e musica: Daniele Goldoni
    marimba: Diego Tininini
    chitarra: Stefano Liuzzo
    percussioni: Enrico Caimi
    voce, flauto: Daniele Goldoni

  9. 9

    Il buco 3.19"

    Lyrics

    Il buco –3.19"

    Il buco

    musica: Daniele Goldoni
    chitarra: Stefano Liuzzo
    percussioni: Enrico Caimi
    flauto: Daniele Goldoni

  10. 10

    Un disoccupato 5.09"

    Lyrics

    Un disoccupato –5.09"

    Un disoccupato

    Questa luna lucida che si specchia nel legno
    Questo segno di fumo, d’improvvisa poesia
    Che mi pulsa nei piedi per le strade di Roma
    Questo vento diverso che prima non c’era
    Questa voce di vino non sembra la mia
    Sul cuscino su cui si riposa la sera

    Tornerò ancora a casa per vederti di spalle
    Per vederti la schiena e immaginarmi uomo
    E un lavoro ance oggi l’ho mancato di poco
    E un gioco di luci e sirene in lontananza
    E la mancanza di ciò che noi forse eravamo
    Accarezzerà il silenzio di noi due in una stanza

    Quante volte il vento potrà ancora cambiare
    Senza che questo mare non si agiti un poco?
    Senza che finalmente non mi possa arrivare
    Una folata di freddo per scaldarmi davvero
    Differente fiducia, un solletico cieco
    Per ricordarmi davvero che una volta io ero

    testo e musica: Daniele Goldoni
    chitarra: Stefano Liuzzo
    voce: Daniele Goldoni

  11. 11

    Dedalo dadaista (in un incubo borghese) 5.12"

    Lyrics

    Dedalo dadaista (in un incubo borghese) –5.12"

    Dedalo dadaista (in un incubo borghese)

    musica: Daniele Goldoni
    arrangiamenti: Nicola Ferraresi

    i solisti laurentini:
    clarinetto basso: Nicola Ferraresi
    trombone: Davide Azzini
    sax alto: Giampaolo Tomasi
    tromba: Mauro Sereni

  12. 12

    14/05/’95 6.18"

    Lyrics

    14/05/’95 –6.18"

    Na gaiola da noite talvez ela fosse ainda mais bela
    Naquela sala o seu silêncio velava invisível
    Deitado naquela cama sonhava os sonhos passados
    E uma vida de olhares que girava ao seu redor
    Mesmo alí na sua frente, ele parecia distante como um estrela
    Parecia dizer alguma coisa, mas boca estava imóvel
    Os olhos dele fechados estavam, quietos enfim
    E deles ela já sentia a falta naquele momento
    Ela queria realmente ter podido falar
    Mas a luz, a noite e a voz estavam mudas
    O calor de seus lábios em seu rosto frio
    Queimavam o gelo que agora ele tinha por dentro
    Ele não acordava de seu doce dormir
    Em seu rosto descançavam as alegrias passadas
    As angústias, os minutos, o destino e o amor nos quais acreditou
    E numa calma já distante se encontrava então todo sentido
    Por horas permaneceram na mesma posição
    Não passava o tempo e o tempo não bastava
    Se nele tinha somente a paz, nela esplodia a coração
    A noite substituiu o dia, mas isso a quem importava?
    Então uma luz mais forte despertou-a de toda ilusão
    E algumas lágrimas entre os dedos eram só o que lhe restava
    Ainda sem palavras, pois melhor diz, quem cala
    Aquilo que lhe era reservado representava nada mais

    Nella gabbia della sera lei era forse anche più bella
    Nella stanza il suo silenzio vegliava invisibile
    Gli occhi di lui erano chiusi e finalmente quieti
    E lei già da quel momento ne sentiva la mancanza
    Lì di fronte le sembrava più lontano di una stella
    Pareva dire qualcosa, la bocca era immobile
    Disteso sul letto sognava tutti i sogni passati
    E una vita di sguardi rimbalzava nella stanza
    Lei avrebbe voluto davvero provare a parlare
    Ma la luce, la sera e la voce sembravano mute
    Il calore delle labbra sulla fronte di lui fredda
    Le infuocavano il gelo che portava ora dentro
    Lui non s’era svegliato dal suo quieto dormire
    Riposavano sul viso anni di gioie andate
    Le ansie, i minuti, il destino e l’amore che crebbe
    In una calma distante stava ora ogni senso
    Per ore rimasero ancora nella stessa posizione
    Non passava il tempo ed il tempo non bastava
    A lei scoppiava il cuore, in lui c’era solo pace
    La notte s’inchinò al giorno, ma non era importante
    La luce ora più forte svegliò ogni illusione
    Ed un pugno di lacrime in mano era ciò che restava
    Ancora senza parole, ma parla meglio chi tace
    Ciò che li aspettava poi sembrava fosse niente.

    testo e musica: Daniele Goldoni
    basso: Carlo Scarbolo
    chitarra: Stefano Liuzzo
    percussioni: Enrico Caimi
    voce, flauto: Daniele Goldoni

  13. 13

    Colui che aspetta... 3.59"

    Lyrics

    Colui che aspetta... –3.59"

    Colui che aspetta

    Pazienza e pena
    appena pieno di pensieri
    seriamente sereno
    o
    stancamente vitale

    senza fame di cui potermi riempire
    parole poche

    il resto
    è....

    testo e musica: Daniele Goldoni
    chitarra: Stefano Liuzzo
    voce, flauto: Daniele Goldoni

  14. 14

    Un poeta del quotidiano 8.24"

    Lyrics

    Un poeta del quotidiano –8.24"

    testo e musica: Daniele Goldoni
    chitarra: Stefano Liuzzo
    percussioni: Enrico Caimi
    voce: Daniele Goldoni

  15. 15

    Tre vite, una sola... 3.03

    Lyrics

    Tre vite, una sola... –3.03

    Tre vite, una sola…

    musica: Daniele Goldoni
    percussioni: Enrico Caimi
    flauto: Daniele Goldoni

  16. 16

    L'Attore 3.42"

    Lyrics

    L'Attore –3.42"

    L’Attore

    Ogni passo che si calca sulle tavole d’un palco
    Ha in sé il gusto di una rima da baciar
    Che s’intreccia tra le pause e la postura
    Nelle pieghe d’un discorso scivolando se ne va

    Danzo ad ogni movimento fiero e lento come un falco
    Come un tango che ti tenta in riva al mar
    Non m’importa quanto pesi la paura
    Bevo anche l’ultimo sorso dell’effetto che mi fa

    E vedo voi che venite a me

    Vedo i visi che s’avvolgon dietro i veli dei mantelli
    Per far finta di sembrar ciò che non si è
    Mentre il trucco e la finzione
    Sono i fili che rivelano la trama della mia identità

    Se si accendono le luci e si levano gli orpelli
    Una vera distinzione ormai non c’è
    Tra la vita che si recita e il copione che si vive
    Cosa sia vero o finzione non si sa

    Ma intanto voi venite a me

    Voi venite per cercare nello specchio del mio viso
    Il riflesso di una vostra ambiguità
    Io vi mostro come vivere sereni e in equilibrio
    Proprio al centro della scena in cui si è

    Personaggi e interpreti, un destino condiviso
    In un vincolo che non si scioglierà
    Che io vedo dentro e dietro i vostri visi
    Mentre i vostri sguardi rubo e li porto via con me

    E vedo voi che venite a me
    Spettatore a pagamento vi rimbocco i vostri sogni
    Dondolandomi sopra un filo di lana
    Lieto d’esser condannato a raccontarvi la mia storia
    Dopo il triplice rintocco di campana

    musica: Daniele Goldoni
    percussioni: Enrico Caimi
    flauto: Daniele Goldoni

Descizione dell’album

“Piano arriva… il silenzio”. Di fronte ad un sipario che sta per aprirsi nel buoi della sala, lo spettatore silenziosamente si prepara ad assaporare il gusto di un viaggio, che ben presto scoprirà essere il suo.
L’interprete entra nel personaggio nel quale entra lo spettatore, in un cerchio in cui è ben difficile distinguere le storie dei tre. Gli uni hanno bisogno degli altri per dar senso alla loro esistenza: chi assiste alla rappresentazione cerca un pezzo di sé nello spettacolo che gli mostra il suo io quotidiano; chi interpreta recita una parte che altri hanno scritto per lui; chi è interpretato è in realtà frutto di una creazione che risponde all’esigenza di essere in un mondo ed in un modo che gli altri si aspettano da lui.
Dove finisce dunque la finzione e dove comincia l’autenticità? Chi non si finge personaggio per interpretare la parte del sé che deve o vuole essere?
In questo concept album, che si dipana in 17 drammi al contempo individuali e collettivi, ci si trova presto immersi nelle vite d’altri e nelle proprie. E così il naufrago alla ricerca di se stesso del primo album “Conchiglia”, legato a quest’ultima produzione da una narrazione a doppio anello, attraverso il suo viaggio interiore è  divenuto qui contemporaneamente spettatore, personaggio ed interprete, capace forse, alla fine di questa panoramica sulla finzione quotidiana, di rendersi conto che non esistono distinzioni nette tra l’essere e l’apparire, tra il credere di vivere ed il vivere autenticamente. Solo grazie a questa consapevolezza e all’accettazione del fatto che la prima e più poliedrica realtà è quella interiore, si può ripartire dal centro di se stessi per un viaggio alla ricerca di un autentico copione, quello a cui, con una scelta forte e dichiarata, decidiamo di appartenere.