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Il primo cd del giovane cantautore mantovano

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Wednesday, 14 March 2001
Da “Noi. Settimanale d’informazione”, anno III, numero 9, 8, pp.48 e 4
Nasce da una conchiglia la musica di Daniele GoldoniL’artista di Marmirolo riassume nella poesia del viaggio il senso della vita.

 

“Conchiglia”, il primo CD di Daniele Goldoni, è una raccolta dio dodici brani, strettamente legati tra loro in un percorso narrativo a tappe. Le tappe sono quelle del viaggiom, non per esplorare lidi lontani, ma un’avventura all’interno della propria vita per scoprirne il significato più profondo. Strumento di questo navigare è il dubbio, la domanda costante rivolta alla vita di ogni giorno, ai propri sentimenti, emozioni, ricordi, per comprendere il vero senso delle cose e di se stessi. Il viaggio non ha una tappa ultima. Non si sa quale sia l’approdo, ma l’autore lascia ad ognuno la risposta e, attraverso il silenzio, la possibilità di trovare da sé la propria meta. E’ dunque, quello di “Conchiglia”, un percorso che molte chiavi di lettura: quella del viaggio attraverso l’anima, del viaggio nella musica, oppure all’interno della nostra così tanto sfaccettata società. Minimo comun denominatore è l’uomo di tutti i tempi e di tutti u paesi del mondo. Musica e parole respirano infatti un’aria internazionale in cui l’arte di mescola alla cultura universale. Per questo motivo “Conchiglia” non è riconducibile ad un genere particolare, se non il suo genere che è volutamente la mescolanza di tante sonorità. Se proprio dovessimo etichettarlo – spiega il suo autore – potremmo fare riferimento alla musica etnica, soprattutto brasiliana, africana, medio-orientale e indiana, al rock progressivo degli anni ’70, alla musica medievale alla canzone d’autore e alla musica jazz e d’improvvisazione, il tutto rivisto da un’impostazione teatrale che spazia dal cantato al recitativo. Grande importanza riveste anche l’aspetto musicale di questo lavoro, in cui tradizione e innovazione sono mescolati insieme. Accanto a strumentazioni consuete ne vengono utilizzate alcune provenienti da culture e paesi lontani. Daniele Goldoni, autore di testi e musiche, suona la chitarra classica, il flauto traverso e il flauto dolce, ma altri quattro musicisti di indiscutibile bravura hanno contribuito all’ottima riuscita del C.D. e del primo concerto tenutosi a Quingentole poche settimane fa, che ha fatto il tutto esaurito nel teatro. I tantissimi giovani spettatori hanno potuto apprezzare l’esecuzione di Stefano Liuzzo impegnato con la sua chitarra classica, acustica d elettrica, con la tambura, la saz e la vihuela, uno strumento acquistato in Messico durante uno dei suoi tanti viaggi all’estero. Grandi consensi anche per Maurizio Albertoni alla batteria, Diego Tininini alle percussioni e Andrea Mazzocchi al basso. “Conchiglia” non è – spiega Goldoni – solo un progetto discografico, ma il punto di partenza di un viaggio nell’arte a tutto tondo, che sfocerà in un’occasione di incontro di più forme di espressione in una mostra multimediale alla quale sta già lavorando. A tal proposito, per chi volesse saperne di più, può ricevere informazioni all’indirizzo e e – mail: danielegoldoni@katamail.com
Alessia Magnani

Noi. Settimanale d’informazione