Home

“L’uomo dalla barba d’oro” (2/6 anni)

Nessun commento Fiabe

Prendete una bella faccia simpatica, due occhi grandi grandi come fette di salame, orecchie grosse per sentirci da lontano ed una foltissima e lunga barba … d’oro.
Questo era il ritratto di Eustacchio, l’uomo dalla barba d’oro.
Proprio così: uno, cento, mille fili dorati ricoprivano il viso di questo simpatico signore. Gli partivano dalle guance, folti e ispidi, per poi scendergli sopra e sotto le labbra e ancor più giù fino al mento, e poi ancora più giù.
Nelle giornate luminose, i raggi del sole facevano riflesso sui peli dorati della sua lunga lunga barba, tanto che lo si vedeva arrivare prima ancora che arrivasse in paese.
Eustacchio era l’ultimo discendente di una famiglia un po’ strana dove tutti avevano qualcosa di particolare: la mamma aveva le mani d’oro, il padre d’oro aveva le orecchie e, prima di loro, i nonni avevano tutti e due il naso d’oro!
Da anni i suoi genitori ed i nonni erano morti e lui, essendo solo al mondo, viaggiava di paese in paese a conoscere gente nuova.
Come potete immaginare, con tutto quell’oro addosso, il nostro amico era davvero molto molto ricco, pensate che solo un pelo della sua barba valeva più dei soldi di tutte le banche del mondo.
Da tempo però aveva deciso di dividere la sua ricchezza con chi non era fortunato come lui e quindi, in ogni paese dove andava, chiedeva se c’erano dei poveretti che non avevano nulla ed a loro diceva così:

 

NON TEMETE AMICI MIEI
ANCHE SE POVERI SIETE
CON UN PELO DI BARBA D’ORO
RICCHI VOI DIVENTERETE

 

UNO, DUE, UN DUE TRE
LA MIA BARBA GRATTO BENE
UNO A LUI ED UNO A TE
PER TUTTI UN PELO D’ORO C’E’

 

E così dicendo si grattava la barba, ne strappava qualche pelo d’oro e lo regalava ai poveretti, che da quel momento diventavano ricchi.
Un giorno arrivò al paese di Bragherotte, dove tutti gli abitanti erano così poveri che avevano tutti i pantaloni bucati dappertutto.
Arrivato in piazza in mezzo a tutta la gente Eustacchio disse:

 

NON TEMETE AMICI MIEI
ANCHE SE POVERI SIETE
CON UN PELO DI BARBA D’ORO
RICCHI VOI DIVENTERETE

 

UNO, DUE, UN DUE TRE
LA MIA BARBA GRATTO BENE
UNO A LUI ED UNO A TE
PER TUTTI UN PELO D’ORO C’E’

 

Detto questo regalò un pelo di barba, che bastava a diventare ricchi per tutta la vita, a ciascuno degli abitanti del paese e proseguì il suo cammino.
Via dal paese di Bragherotte, giunse al paese di Senzasoldi, dove la gente, che non mangiava da settimane, sgranocchiava i sassi per sfamarsi.
Anche qui l’uomo dalla barba d’oro disse:

 

NON TEMETE AMICI MIEI
ANCHE SE POVERI SIETE
CON UN PELO DI BARBA D’ORO
RICCHI VOI DIVENTERETE

 

UNO, DUE, UN DUE TRE
LA MIA BARBA GRATTO BENE
UNO A LUI ED UNO A TE
PER TUTTI UN PELO D’ORO C’E’

 

E subito regalò un pelo d’oro della sua barba a tutti.
Inutile dire quanto tutti furono felici e riconoscenti con Eustacchio. Tutto il paese commosso lo salutò quando lui riprese il suo viaggio.
Dopo qualche tempo Il nostro amico dalla barba dorata arrivò al paese di Nonc’èniente.
Qui gli abitanti davvero non avevano proprio niente, neanche i sassi da sgranocchiare, tanto che correvano tutti con la bocca aperta per mangiare almeno l’aria e magari riuscire ad acchiappare al volo qualche moscerino.
Senza perdere tempo Eustacchio, l’uomo dalla barba d’oro, si mise in mezzo alla piazza e radunata tutta la gente disse:

 

NON TEMETE AMICI MIEI
ANCHE SE POVERI SIETE
CON UN PELO DI BARBA D’ORO
RICCHI VOI DIVENTERETE

 

UNO, DUE, UN DUE TRE
LA MIA BARBA GRATTO BENE
UNO A LUI ED UNO A TE
PER TUTTI UN PELO D’ORO C’E’

 

Così detto donò come ormai tante volte già aveva fatto un pelo tutto d’oro ad ogni abitante del paese.
Anche qui tutti gli furono grati e lo ringraziarono contenti.
Un signore tra la folla disse all’uomo dalla barba d’oro: “Tu sei molto generoso, un giorno la tua generosità ti sarà ricompensata.”
Eustacchio ancora una volta partì contento di aver aiutato qualcuno grazie alla sa barba prodigiosa.
Purtroppo però la notizia di un uomo con la barba tutta d’oro aveva fatto il giro dei paesi ed era arrivata anche ai briganti che, in una notte senza luna, mentre Eustacchio dormiva nella foresta, con un rasoio, gli tagliarono la folta barba e gliela rubarono.
Quando al mattino Eustacchio si accorse del furto, scoppiò a piangere perché sapeva che la sua barba magica, al contrario delle barbe normali, non sarebbe più ricresciuta.
Con la sua barba speciale anche la sua ricchezza era sparita per sempre ed ora lui non aveva nemmeno un pezzo di pane per mangiare.
Affamato ed infreddolito vagava per la foresta solo ed impaurito.
Quando, senza nessun preavviso da un fungo blu apparve all’improvviso il mago Supergiù.
Questo era un mago famoso in tutto il mondo per le magie straordinarie che sapeva fare. Purtroppo però le sue non erano mai azzeccate. Ad esempio una volta, quando in un’estate di tanti anni fa c’era un caldo insopportabile, la gente chiese al mago Supergiù di far piovere per rinfrescare un po’ il clima. Lui fece piovere, solo che invece di far cadere dal cielo acqua, fece cadere yogurt e la cosa si risolse con una gran mangiata in compagnia.
Il nostro mago pasticcione vide che Eustacchio era disperato e, dopo essersi fatto raccontare tutto quanto dall’ormai ex-uomo dalla barba d’oro, decise di aiutarlo con una magia delle sue.
Eustacchio, che conosceva la fame del mago Supergiù, ma che non aveva altre possibilità, stette ad aspettare la magia con le dita incrociate ed una certa paura.
Supergiù disse con voce alta e un po’ tremante:

 

LA TUA STORIA HO SENTITO
E PER TE ORA FARO’
UNA MAGIA CON UN SOL DITO
E RICCO ANCOR TI RENDERO’

 

Un lampo rosa sconquassò l’aria e un fumo verde avvolse Eustacchio dai capelli alle dita dei piedi e poi…svanì assieme al mago Supergiù.
Eustacchio rimase solo ad aspettare che la barba d’oro ricrescesse.
Aspettò, aspettò, aspettò, e quando non aspettava, attendeva.
La barba però non ricresceva.
Stanco di aspettare, decise allora di fare due passi per sgranchirsi le gambe, ma al primo passo vide una cosa straordinaria!
I suoi piedi erano diventati tutti d’oro e qualsiasi cosa toccassero anche quella diventava d’oro: un sasso, un rametto, un ciuffo d’erba, una cacca di cavallo, persino la polvere. Tutto si trasformava in oro zecchino!
Di nuovo felice, Eustacchio gridò forte: “Grazie mago Supergiù!”, sicuro che, da qualche parte il simpatico mago pasticcione l’avrebbe sentito.
Da allora Eustacchio continuò a camminare per le strade del mondo, trasformando tutto ciò che toccava coi piedi in oro e distribuendo ricchezze ai poveri di ogni dove.
Certo da quel momento non fu più ricordato con il suo vecchio soprannome, ma come l’UOMO DAI PIEDI D’ORO!
Ed ancora cammina per tutte le strade: di campagna, di città, in discesa e in salita. E tra un passo dorato ed un altro la nostra storia ormai è già finita!